Quando il "Gatto" (non) c'è...

Indubbiamente come la vita, di cui è senza ombra di dubbio metafora e spesso, nel bene e nel male, specchio impietoso e al tempo stesso meraviglioso, il mondo del Fumetto è strano e per certi versi imprevedibile.

Troppe volte considerato erroneamente fratello "minore" della letteratura adulta e più titolata, esso è praticamente da sempre "attraversato" da autori ai quali vengono, pur con giusta causa, tributati gloria ed onori degni di Stelle holliwoodiane e da altri, altrettanto meritevoli di un dovuto riconoscimento, i quali rimangono, chissà come e perchè, inspiegabilmente relegati nell'ombra o messi in disparte lontano da quei riflettori che si ostinano ad illuminare sempre e comunque la direzione opposta.

Ovviamente per quelli che lo "vivono" e materialmente lo "creano" (gli autori) e per quanti appassionatamente lo "frequentano" (i lettori), tutto questo potrebbe far parte di una "naturale" selezione che, come nel regno animale, risulta forse impietosa e crudele ma in ogni caso necessaria.

In realtà le cose non stanno così.

C'è un autore, senza ombra di dubbio con la "A" e tutte le altre lettere maiuscole, che da più di quarant'anni "consuma" matite al tavolo disegno, inventando e producendo, con amore e grande rispetto per coloro che le leggeranno, avventure e storie che hanno contribuito, come quelle di altri illustri colleghi, a far sognare intere generazioni di lettori cresciuti con esse.

E' sufficiente prendere in mano una sua storia, magari sfogliando uno di quei vecchi albi un pò ingialliti dal tempo, per sentire rinascere immediatamente emozioni mai sopite e subito pronte a risvegliare quelle senzazioni meravigliose ormai introvabili in "certi" fumetti contemporanei, visivamente ineccepibili per carità, orientati esclusivamente però verso un ipergrafismo esagerato che, il più delle volte, tradisce il "vuoto" che si nasconde dietro l'esasperazione eccessiva dei tratti e delle prospettive.

Tutto sommato: inutili dimostrazioni "muscolari" di abilità grafica gratuita fondamentalmente sterili, in definitiva "stancanti" e, perchè no, alle volte di difficile comprensibilità visiva.

Il bello è che "Lui", il nostro "Autore nell'ombra", con gli strumenti che gli sono più congeniali e cioè il pennino e l'inchiostro, continua tranquillamente a disegnare i "Suoi fumetti" con la semplicità che da sempre lo contraddistingue, fedele al proprio stile e perfettamente consapevole delle proprie capacità, lasciando intuire la grande voglia di divertire e di divertirsi a sua volta nel mettere in scena le avventure che Lui stesso amerebbe leggere.

Apparentemente lontano dalla scena "ufficiale" del colorato mondo dei Comics, senz'altro per una libera scelta (i "veri" grandi non hanno bisogno di sbandierare ai quattro venti quanto sono bravi o come sono "belli"), il "Nostro", sornione come l'animale di cui porta il nome, prosegue lungo il proprio cammino professionale dispensando il suo indiscutibile talento a quanti vogliano avvicinarsi alla Sua opera.
In occasione della Mostra Mercato "Torino Comics 2002" ho avuto la possibilità di incontrarlo e di fare con Lui una lunga e interessante chiacchierata.

Grazie infatti agli organizzatori della Manifestazione, che sono riusciti "letteralmente" a convincerlo a partecipare , complice anche l'imperdibile venuta in Italia del "Nuovo Uomo dei Paperi Don Rosa", Luciano_Gatto, artista storico del fumetto disneyano (e non solo) è finalmente "apparso" perchè, come mi ha confermato personalmente il Maestro: <<...ERA DAL LONTANO 1968 CHE NON VENIVO AD UNA RASSEGNA DEL FUMETTO...>>.

La prima cosa che salta agli occhi fin dalle prime battute è l'enorme spessore umano della persona.
Gentile, affabile e sopratutto disponibile.

Tra una bibita ed un cappuccino, seduti come vecchi amici intorno al tavolo del bar, la sua voce misurata e pacata, velata da un'ironia piacevole e accattivante, ci guida lungo un percorso ricco di aneddoti e di episodi che costituiscono l'ossatura della sua carriera artistica.

Dagli inizi incerti in cerca di un lavoro stabile, al periodo professionale sotto Bianconi e, naturalmente, alle prime prestigiose collaborazioni con l'altro grande artista veneziano Romano_Scarpa - di cui non dimentichiamo Gatto ha inchiostrato alcune delle avventure "mitiche" quali ad esempio: "TOPOLINO E LA NAVE NEL MICROCOSMO", "TOPOLINO E L'UNGHIA DI KALI'"; ma anche storie come: "PAPERINO E LA LEGGENDA DELLO SCOZZESE VOLANTE" e le ugualmente fondamentali "I SETTE NANI E IL TRONO DI DIAMANTI" e I SETTE NANI E LA FATA INCATENATA", quest'ultime preludio e banco di prova per la successiva (questa volta graficamente tutta sua) e per alcuni versi inquietante "I SETTE NANI E LE LUCCIOLE DELLA SALVEZZA", continuazione evidente della precedente "I SETTE NANI E LA STREGA MALVAGIA", disegnata dal mai dimenticato Giovan Battista Carpi, dove a mio avviso il talento di Gatto si sposa perfettamente con le atmosfere gotico-fantasy offerte dalla sceneggiatura sia nell'ambientazione che nella caratterizzazione dei personaggi.

E l'elenco potrebbe continuare.

Procedendo nella chiacchierata apprendiamo con meraviglia i segreti di un autore proteso verso una costante ricerca grafica che, se all'inizio doveva per forza "guardare" a modelli obbligati, in seguito, distaccatosi completamente da essi, si "inventa " uno stile unico e assolutamente personale.

Apparentemente semplice lo stile di Gatto, affinato in oltre quattrocento storie di Paperi e Topi (e non solo) e dall'intensa attività di inchiostratore, trae la sua forza vitale proprio nel suo essere essenziale e pulito, con i personaggi perfettamente a fuoco all'interno delle vignette...<<...IL DISEGNATORE E' COME UN REGISTA CINEMATOGRAFICO CHE DIRIGE GLI ATTORI E I PERSONAGGI DEVONO ESSERE SEMPRE AL CENTRO DELLA VIGNETTA... NON AMO LE PROSPETTIVE ARDITE... SE SONO RICHIESTE DA UNA PARTICOLARE SITUAZIONE LE DISEGNO, MA SE NON SONO NECESSARIE E' INUTILE E SUPERFLUO FARLE... I PERSONAGGI, PER ESSERE COMPLETAMENTE COMPRENSIBILI, DEVONO AGIRE IN MANIERA CHIARA E ALL'ALTEZZA DEGLI OCCHI DEL LETTORE, PERCHE' E' COSI' CHE IO VEDO LA GENTE E LE COSE...>>.

Questi principi fondamentali dell'arte di Gatto sono chiaramente evidenti nelle storie della sua maturità grafica che brillano per la precisione e per la pulizia formale.

Ogni cosa è al punto giusto e i personaggi sono armoniosamente inseriti nelle vignette; non un oggetto o un particolare di troppo.

Piacevolmente condotto dal tratto mirabile e incisivo del Maestro l'occhio del lettore segue perfettamente l'avventura senza mai stancarsi o perdere il filo del racconto.

Ricordo una deliziosa storia "minore" intitolata "GASTONE E L'OROSCOPO SBAGLIATO" (Topolino n. 543 - 24.06.1966) dove ogni pagina è una vera e propria "meraviglia" di equilibrio in punta di pennino e dove i protagonisti, Gastone e Paperino, e una folla di altri personaggi secondari, assecondando alla perfezione la sceneggiatura, interagiscono tra loro come gli attori di un giallo-rosa anni 60.

<<...NON MI IMITA NESSUNO FORSE PERCHE' NON SONO FACILE DA IMITARE...>>, in questa frase, pronunciata con un evidente tono di soddisfazione, sta forse la chiave per comprendere il segreto di un autore, ASSOLUTAMENTE da "riscoprire", che tanto ha dato (e che ancora tanto ha da dare) al mondo delle nuvole parlanti.

Auspicando la ripubblicazione nella giusta veste editoriale, ad esempio sui "Maestri Disney", di alcune sue storie memorabili come "TOPOLINO E L'IMPERATORE DELLA LUNA", "ZIO PAPERONE E LA MAGICA ATMOSFERA DI NATALE" e, perchè no, la bellissima storia dipinta (in cinque puntate) "QUI, QUO, QUA IN LE AVVENTURE DI PINOCCHIO", concludo sottolineando, se ancora fosse necessario, l'innegabile valore di quanti, come indubbiamente ha fatto Luciano Gatto, hanno contribuito con la propria arte a "colorare" la nostra vita rendendola più serena e risvegliando continuamente il "bimbo" che è dentro ognuno di noi.

(30.04.2002) Fiorenzo CERSOSIMO



RINGRAZIAMENTI: a LUCIANO_GATTO (il Maestro) per l'incredibile "umanità" e per il meraviglioso Topolino "gattesco" che mi ha dedicato disegnandolo letteralmente sotto i miei occhi, a VALERIO HELD (l'allievo) per il suo "saper essere Vero" e per la grandissima simpatia, a LUCA_BOSCHI (autentico "Deus ex Machina") per il suo "sapersi trasformare in cento Luca Boschi" (ma come fa?), ad ALBERTO BECATTINI (il Professore) per la sconfinata competenza e per l'inappuntabile signorilità, all'amico FILIPPO_MASSA (l'uomo dei "maggiolini") vero "trascinatore" e, ovviamente, a tutti quelli che gentilmente hanno in qualche modo contribuito alla realizzazione di quanto sopra come FRANCESCO SPREAFICO, "ETA BETA" e tutti gli altri di cui (mi scuso con loro) non ricordo (sigh!) il nome.
 

 

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Mina e Fiorenzo con Luciano in Piazza S.Marco a Venezia il 27/09/200

 
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